I biscotti pan di zenzero sono, oltre al panettone e al pandoro, dei classici dolci che non possono mancare durante le feste natalizie.
Il biscotto pan di zenzero, meglio noto come omino di pan di zenzero o Gingerbread man, si chiama così proprio per il sapore speziato dello zenzero che prevale (infatti deriva dal latino zingiber, zenzero). Ma non è l’unica spezia usata: oltre allo zenzero, nei biscotti troviamo anche cannella, noce moscata e chiodi di garofano.
Naturalmente, oltre all’omino, possono essere impiegate varie forme, come la renna, il pupazzo di neve, l’albero di Natale ecc.
Si dice che siano stati portati in Europa, e precisamente nella cittadina di Pithiviers, in Francia, da un monaco armeno, Gregorio di Nicopoli, nel 992.
Il primo documento storico che menziona i gingerbread risalirebbe al ‘500.
Nel Medioevo si utilizzavano come prodotti terapeutici per combattere l’indigestione, tant’è che in Inghilterra erano venduti anche nelle farmacie.
L’omino pan di zenzero avrebbe però origini reali. È nell’Inghilterra della seconda metà del Cinquecento che questo biscotto assume la forma di un omino: venivano usati come omaggio dalla regina Elisabetta I, che faceva realizzare per i suoi ospiti più importanti gingerbread a grandezza naturale.
Nel 1793 la cittadina di Shropshire sceglie il gingerbread come simbolo della città, e questa scelta è dovuta alla grande produzione di pan di zenzero fatta in quel posto.
L’omino pan di zenzero è pian piano diventato protagonista di molte storie e racconti, soprattutto per bambini. È al 1875 che risale la prima menzione dell’omino pan di zenzero, in una storia di San Nicola. Una coppia di anziani, senza figli ma desiderosi di averne, decide di cucinare un biscotto con le sembianze umane. Ma questo, una volta cotto, scappa dai due anziani e va in giro per il paese. Ad ogni persona che incontra, ripete sempre la stessa frase: “Sono scappato da una vecchia donna e da un vecchio uomo, posso scappare da tutti, posso scappare da te.
Io posso.
Corri corri tanto non mi prenderai io sono l'omino di pan di zenzero". Ma l’omino non avrà un lieto fine, perché sarà mangiato da una volpe che l’aveva aiutato ad attraversare un fiume.
Oltre a questa prima versione, si trovano altre varianti di questa storia.
L’omino pan di zenzero viene utilizzato molto anche nella cinematografia, soprattutto nei cartoni per bambini, come nel famoso film d’animazione Shrek.
Per gli amanti degli omini di pan di zenzero, a Gertwiller, in Francia, si trova un piccolo laboratorio con museo dedicato proprio al gingerbread, Le Palais Du Pain D’epices.
Anche a Torun, città della Polonia, si trova un museo di pan di zenzero: si dice proprio che sia nato in questa città polacca, e qui prende il nome di pierniki, panpepato.
Se volete prepararli anche voi, vi lascio la ricetta!
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